Pagine

lunedì 18 marzo 2013

CHAINS AND VISIONS interviewed on All Around Metal


I CHAINS AND VISIONS CI PARLANO DEL LORO "NIGHT AND RAGE" 

  • Scritto da  Michele Alluigi 
I CHAINS AND VISIONS CI PARLANO DEL LORO "NIGHT AND RAGE"
Un Debut album ed uno show di supporto agli Exilia, una buona rampa di lancio per i Chains And Visions per rockeggiare verso il futuro
1 Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di All Around Metal.com, ci presentate il vostro gruppo?
I Chains and Visions sono in quattro da sempre: chitarra, basso, batteria e voce. Una formazione abbastanza vintage, infatti ci divertiamo tuttora a suonare qualcosa degli Zeppelin o altro del periodo. Siamo attivi dal 2007, a maggio 2012 è arrivato il primo album Night and Rage (autoprodotto) e adesso stiamo facendo qualche bella serata live e preparando un’altra produzione.
2 Il vostro Hard Rock è caratterizzato da un sound fortemente energico, quali sono i gruppi e le sonorità che maggiormente vi influenzano?
Fra i preferiti in assoluto ci sono Led Zeppelin, Pink Floyd, Alice in Chains. Ma oltre a questo amiamo un sacco di musica: per esempio, il chitarrista impazzisce per gli Extreme e i primi Red Hot Chili Peppers, che avevano della parti ritmiche fantastiche. Tutto sommato, direi che siamo in bilico fra i ’70, il grunge di Seattle e un po’ di alternative metal.
3 L'anno scorso è uscito il vostro debut album “Night And Rage”, come sta andando?
Sta andando bene, abbiamo ricevuto buone risposte e soprattutto ci è servito ad aprire qualche porticina prima inaccessibile. È un album che ci piace un sacco, di sicuro ne porteremo in giro i brani per molto tempo.
4 I Chains And Visions sono nati dalle precedenti esperienze dei singoli membri, cosa resta ancora di esse nel gruppo?
Resta tanto, resta prima di tutto il modo di pensare alla musica che per noi è, come dicevo prima, molto “anni ‘70”. Credo sia per questo che in sala cerchiamo di fare il più possibile di improvvisare, e di trovare sempre il suono più naturale per noi. Poi, in realtà, non siamo un gruppo così vintage: abbiamo dei suoni molto più aggressivi e moderni.
5 Avete già iniziato a scrivere del nuovo materiale?
Sì, abbiamo un sacco di roba nuova. Il genere è sempre quello, anche se in certi casi è un po’ più “’70” e in altri un po’ più “metal”. Non vediamo l’ora di avere l’occasione per entrare in studio e vedere un po’ cosa salta fuori. Credo che il nostro sound più recente sia proprio quello “giusto”, che riesca a unire bene tutti gli elementi che formano il nostro sound. Da qui a breve cominceremo la produzione di tre brani nuovi e vedremo un po’ che succede.
6 Avete delle date in programma per il 2013?
Per adesso abbiamo fatto qualche bella data divertente (un mesetto fa, tra l’altro, abbiamo aperto un live degli Exilia – una serata fantastica), per adesso abbiamo di sicuro solo il 14 marzo al Rock and Roll di Varese, in acustico. Ma di sicuro arriverà dell’altro a breve.
7 Se poteste scegliere una band con cui andare in tour, chi chiamereste?
Beh suoneremmo ancora con gli Exilia, sono delle persone davvero in gamba. Poi che posso dirti? Ci piacerebbe suonare con un sacco di gente, ma non saprei dirti chi. Se posso sparare dei nomi, direi che vorrei suonare con qualcuno di grossissimo, magari Slash e Alice in Chains – anche solo per tornare a casa a fine tour e fermare la gente per strada per dirgli: “Ehi, ero in tour con Slash (o gli Alice in Chains) e tu no!”.
8 Domanda scottante: come ritenete la scena rock e metal italiana? Le fazioni sono divise tra la depressione insita che ci vede condannati alla dominio estero e la speranza di una futura affermazione tricolore, voi dove vi schierate?
Domanda delicata. Allora, il nostro underground e la musica in genere non stanno alla grande (di sicuro in zona lombarda) ma non per colpa della qualità delle nostre band. In Italia quello della musica è un problema culturale; credo che siano tutti d’accordo a dire che non abbiamo una cultura live. Gli ambienti di livello dove suonare non sono molti, e spesso chiudono le porte in faccia a chi fa inediti, e se ti fanno suonare, spesso hanno richieste assurde e comunque non ti trattano splendidamente. I locali che ti trattano come un musicista purtroppo non sono tantissimi: ma questo non è niente di nuovo, infatti un sacco dei nostri musicisti fanno prima a trovare date, etichette e soddisfazioni all’estero. Detto questo, non siamo condannati a niente: abbiamo ovunque dei musicisti incredibili che suonano una musica incredibile in qualsiasi ambito: sono sicuro che presto o tardi gli italiani potranno affermarsi in massa anche all’estero.
9 Bene ragazzi, l'intervista finisce qui, grazie per la vostra disponibilità, volete fare un saluto ai lettori?
Grazie per averci letto, grazie a voi per averci ospitato e a Music Solutions Agency per il supporto. Ai lettori vogliamo solo dire di supportare l’underground, e soprattutto di supportare i musicisti italiani: comprate i loro dischi e andate ai loro live, troverete una qualità incredibile.

Nessun commento:

Posta un commento