Pagine

domenica 28 aprile 2013

Music Solutions Agency - Intervista su Eraskor


Music Solutions Agency – Intervista

Autore: Ermanno M.  //  Categoria: Interviste
Music Solutions Agency, agenzia situata ad Aosta, nata con la prerogativa di dare alle band emergenti consulenza legale e servizi musicali in generale, dispone di un attrezzatissimo studio di registrazione. Intervistiamo il titolare Emilio Dattolo (bassista di Illogicist e Faust) che ci permetterà di addentrarci in questa realtà.

Music Solution Agency logo

1.    Ben ritrovato Emi, è sempre un piacere ospitare te e le tue band sulle nostre pagine, questa volta però dirotteremo l’argomento sulla vostra agenzia musicale, ok?

Ciao Ermanno, è sempre un piacere sentirti e grazie mille per l’ospitalità 
all’interno di Eraskor.

2.    Come nasce l’idea di fondare la Music Solutions Agency?

Music Solutions Agency nasce da un sogno… sogno che ho avuto la fortuna di tramutare in realtà: occuparmi professionalmente di musica nella vita, non solo “suonata”. L’intento è quello di offrire alle bands, etichette e a tutti i professionisti del settore la nostra esperienza in materia di musica contribuendo così a far crescere il panorama musicale italiano con professionalità e dedizione. Cerco di spiegarmi meglio.
Troppo spesso i partner del settore offrono unicamente una parte dei servizi di cui una band necessita realmente durante il percorso musicale che si è prefissata, tralasciando ad esempio la tutela legale – importantissima (ma anche uno studio di registrazione e di grafica convenzionato, una promotion/management area professionale ecc.). MSA quindi si occupa di far fronte a tutte le esigenze specifiche di una band, fornendo una serie di servizi capaci di accompagnare il gruppo dai primi stadi della sua formazione fino al livello del professionismo.

3.    Quale obiettivo vi augurate di raggiungere in questo settore?

L’obiettivo principale è la soddisfazione delle band in roster MSA. Non avrebbe senso fare grandissimi proclami o promesse difficili da mantenere. Quello che desideriamo è ottenere la completa soddisfazione delle nostre band, sapere che quello che c’era da fare è stato fatto e anche di più. Questo è il punto di partenza dell’attività ma, contrariamente a molti, anche un punto d’arrivo. Non siamo autoreferenziali, miriamo a fornire un servizio che possa permettere a chi ne usufruisce di crescere e beneficiarne in maniera concreta (per quanto questo termine sia alquanto aleatorio, visto il concetto vago di risultato tangibile della pubblicità).
Un punto di forza per il raggiungimento dell’obiettivo sta nel fatto che, quando una band si rivolge a MSA, si sta rivolgendo in primis a un musicista con esperienza ventennale e quindi i ragazzi mi vedono come un “collega”, uno di loro, una persona che ha respirato centinaia di volte l’odore dei palchi e ha fatto headbanging e sudato (e suda ancora ahah) per farsi strada nell’underground proprio come fanno loro … chi meglio di un musicista conosce quelle che sono le aspettative di una band che si rivolge ad un’agenzia? In virtù di questo, ogni singola azione è mirata a non deludere tali aspettative e ci spinge a dare il massimo giorno dopo giorno. Il successo di una nostra band corrisponde al nostro successo, questa è la nostra attitudine, non per nulla il nostro motto è “Excellence Is Not A Skill, It’s An Attitude”.

4.    In quanti siete a lavorare su questo progetto? Come vi dividete i compiti per una perfetta funzionalità dell’intero ingranaggio?

Il team è relativamente “piccolo”, ma estremamente agguerrito eheh. La parte legale viene seguita esclusivamente dall’Avv. Amy Louise Hamilton. Lo studio di registrazione vede Luca come referente principale, Diego come tecnico studio e Alberto per il service live. Per quanto riguarda l’aspetto strettamente promozionale invece, i compiti vengono divisi fra il sottoscritto ed i miei collaboratori Stefano, Penny e Francesco.  Abbiamo anche una parte del nostro staff che risiede nel Regno Unito e che da li opera direttamente per quelle che sono le attività musicali internazionali, si tratta di Stuart, Richard e Duncan.
La coordinazione fra le varie parti di MSA è fondamentale per un risultato ottimale e, attualmente, la dimensione ed alchimia che abbiamo trovato è tale da rendere il lavoro estremamente naturale e fluido, cosa questa non di poco conto per un’agenzia con compiti che coprono quasi il 100% delle attività del musicista (se mi posso permettere di esprimere una considerazione personale).

5.    Quali credenziali deve avere una band per entrare a far parte della vostra agenzia?

La frase più gettonata dovrebbe essere: la qualità della musica. Il che, ad onore del vero, è una risposta più che corretta ma, secondo me, non è l’unica o, almeno, non è il solo fattore per cui una band entra nel roster MSA. La qualità della proposta musicale è un elemento sicuramente importante, ma teniamo presente che molte delle band che si avvicinano alle agenzie non sono i Pantera o i Sepultura (quelli vecchi eheh), sono degli esordienti, dei ragazzi/e che hanno moltissimo entusiasmo e passione per quello che fanno e questo è un fattore che bisogna tenere conto nel corso della valutazione.
Alcuni gruppi possono arrivare all’appuntamento con l’agenzia un po’ “acerbi”, bisogna solo vedere se sotto ci sono le potenzialità/qualità inespresse e qua sta un’altra parte del nostro lavoro. Probabilmente, uno dei fattori più determinanti che fa rientrare un gruppo nel roster MSA è la qualità umana: il 90% delle interazioni che si hanno fra gruppo ed agenzia sono di natura comunicativa e se manca qualcosa a questo livello, se l’interazione non è serena, non c’è affiatamento, il lavoro è difficile a prescindere dall’abilità oggettiva della band.

6.    Ci daresti qualche delucidazione sul servizio legale che offrite?

Il servizio legale è nato per fornire principalmente consulenza alle bands e ai musicisti/artisti a tutela dei diritti di quest’ultimi, proponendo loro tutte le soluzioni possibili e fornendo quegli “strumenti” atti ad aumentare la consapevolezza dei “mezzi” legali in loro difesa, qualora insorgessero problematiche legate al mondo musicale. Il servizio è rivolto anche a etichette, distributori, editori musicali e altri professionisti operanti nel music business.  Come detto poco sopra, grazie alla preziosa collaborazione dell’Avv. Amy Louise Hamilton (qualificata in Italia e Regno Unito e specializzata in diritto d’autore, diritto della musica, media & entertainment e diritto della proprietà intellettuale), siamo in grado di fornire consulenza sui vari aspetti legali legati al settore musicale e curiamo gli interessi delle band a 360° gradi.
Assistiamo i gruppi e gli artisti per la tutela e la gestione dei rapporti con le varie società di collecting oltre che nei rapporti con vari professionisti del settore (ad es. manager e booking agents). Offriamo inoltre il servizio di recupero royalties, lettura, analisi, redazione e negoziazione di ogni tipo di contratto connesso all’attività musicale (ad es. contratti discografici, di management e booking, di distribuzione e contratti per le esibizioni live) e ci incarichiamo di risolvere i conflitti che possono sorgere tra gli artisti/bands e le etichette, promoter, manager, gestori di locali live ecc. Il servizio è ovviamente offerto a prezzi agevolati e abbiamo il vantaggio di collaborare con un Avvocato madrelingua inglese e quindi capace di occuparsi delle questioni legali sia in Italia che nel resto del mondo.

7.    Parlami un po’ dello studio di registrazione, di quale tecnologia vi servite?

Disponiamo di uno studio di registrazione, di produzione (pre-produzione, post-produzione), mixaggio e mastering situato ad Aosta e oltre a registrare in studio, lavoriamo molto anche in ambito “live”. In studio, grazie alla dotazione tecniche all’avanguardia, effettuiamo doppiaggi, realizziamo jingles pubblicitari e offriamo consulenze tecniche specifiche.
Lavoriamo con professionisti che arrivano da tutti i generi musicali oltre che con esordienti che con noi si assicurano, a costi parecchio contenuti,  registrazioni demo di alta qualità. Ecco qualche informazione tecnica specifica: registrazione audio digitale basata su banco mixer analogico Mackie 24/8 e workstation Apple – Digidesign Protools HD2. Acquisizione fino ad una risoluzione audio di 24 bit ed una frequenza di campionamento di 192 Khz. Regia e sala di presa trattate acusticamente per ottimizzare al meglio la qualità di ascolto, in fase di registrazione e di mixaggio.

8.    Ormai la scena italiana ha dimostrato ampiamente di aver con se molte frecce al suo arco, la qualità e il numero delle band è aumentato notevolmente dimostrando un grande impegno…tu che hai più esperienza come musicista e team di MSA, confermi queste mie parole oppure c’è ancora troppa rivalità tra le band?

Bella domanda e difficile da rispondere, almeno per quanto riguarda la quantità di spazio che mi è concessa. Vedrò di riassumere il mio pensiero nel miglior modo possibile. La situazione italiana è in notevole crescita, ci sono ottime band che aspettano solo di poter essere scoperte e avere quella visibilità che meritano. Dobbiamo ammetterlo: troppo spesso si guarda fuori da casa nostra con la nostalgia di un Eden in terra, ma evitiamo di considerare che molti gruppi nostrani non hanno assolutamente nulla da invidiare alle band estere di medesima caratura ed esperienza.
Io vedo molta collaborazione fra band, anche se il livello che è presente in Italia è da “collaborazione rionale”, non c’è un vero progetto di crescita (sicuramente non aiuta la scarsa attenzione che ha il mondo dei “grandi” verso un genere negletto e “pericoloso” come il metal) e questo porta a coltivare e far prosperare il proprio orticello e non vedere che, al confine con esso, c’è quello del vicino altrettanto florido. Metafore agricole a parte, l’handicap che a mio parere si riscontra sulla scena italiana è questa frattura fra i vari ambienti della musica, in cui il fan è spesso e volentieri chiuso e oltranzista solo per la band da lui supportata, cosa questa che non aiuta di sicuro a creare un ambiente ideale per la prosperazione di più realtà underground (che sono linfa vitale per la crescita e successo delle band “migliori”).
Discorso complesso, ma analogo anche per quel che concerne il supporto ai live. Sono pochi purtroppo i supporters ai concerti se nel bill non ci suona il gruppo di amici… anche se il concerto è sotto casa. Vi invito a fare come spesso faccio io: pensate alle scene heavy del passato (con le dovute cautele derivanti da condizioni economico-sociali diverse) Florida fine anni ’80, Svezia anni ’90, Bay Area/Thrash anni ’80 etc etc… incomparabili, ma ricreabili… serve un po’ di sano lavoro e mettere via orgoglio e paraocchi!

9.    Qualche nuova promessa musicale da segnalare ai nostri lettori?

La qualità media delle band underground italiane sta aumentando, questo è un fattore che nessuno può negare. I musicisti stanno diventando tecnicamente più preparati e anche lo standard delle registrazioni ha fatto un notevole balzo in avanti (ormai basta veramente poco per riuscire ad avere un demo di buon livello). Questo aumento di qualità ha provocato sicuramente una spirale virtuosa di competitività, sviluppando inoltre un più stretto rapporto atto al confronto e al miglioramento. Non siamo ai livelli di altre nazioni in fatto di “scena”, ma stiamo crescendo esponenzialmente destreggiandoci abilmente tra mille problemi.
Consigliare qualche band sarebbe uno sgarbo nei confronti di tutte i gruppi che finirei per non nominare e, sinceramente, mi dispiacerebbe. Come agenzia siamo presenti a numerosi eventi live e seguiamo con la stessa passione e sincero interesse tanto gli sviluppi della musica più rinomata (siamo noi stessi dei metalhead \m/) quanto le scalpitanti band esordienti. Abbiamo radici nell’underground e lavoriamo in modo tale da fornire il massimo supporto ed essere il trampolino di lancio per i gruppi alle prime armi.

10.    Lascia pure tutti i contatti necessari per chi volesse contattarvi…


Chi desiderasse avere informazioni generali sull’agenzia e sulle attività da noi svolte o avvalersi dei nostri servizi, può contattarci via e-mail, via Skype o telefonicamente ai seguenti recapiti:
-    Skype: MusicSolutionsAgency
-    Telefono: Sede 0165/767246 – Emi 327/0497522 – Stefano 333/4502486


11.    Grazie per la cortese attenzione, in bocca al lupo per tutto!

Grazie a te per il tempo che ci hai concesso, un saluto a Eraskor e a tutti i lettori!

(A cura di Ermanno Martignano)


giovedì 25 aprile 2013

30.03.2013 CHAOS PLAGUE live @ Hail To The Full Moon Fest (L'Arlecchino Show Bar)















19.04.2013 CHAOS PLAGUE live A NIGHT BEYOND THE GATES (Blue Rose Saloon di Bresso - MI)



























KARMA TO BURN "Live At Sidro Club" (Go Down Records) recensiti su Rock Garage


Karma To Burn – Live At Sidro Club

by Alberto Lerario
Morgantown, West Virginia, 1996. Tre amici musicisti, il chitarrista William Mecum, il bassista Rich Mullins e il batterista Rob Oswald, decidono di riunirsi per uno scopo: suonare stoner rock strumentale, nudo e crudo, senza compromessi. Una scelta netta che cozza contro i larghi orizzonti commerciali delle majors, come si può ben immaginare. Infatti la Roadrunner Records, la prima etichetta della band, per promuovere il disco di debutto esige la presenza di un cantante nel gruppo. I Karma To Burn chiamano l’amico Jay Jarosz e con lui incidono il primo disco nel 1997. Ma i Karma To Burn hanno un unico amore nel cuore e nei loro pensieri, suonare stoner rock strumentale, a costo di qualsiasi conseguenza. Decidono quindi di escludere dal loro progetto il cantante Jarosz, ben consci delle ripercussioni, che da lì a poco non tarderanno ad arrivare da parte della Roadrunner Records che li licenzia. La band riesce ad incidere altri due dischi per poi separarsi nel 2002 per seguire progetti solisti. Nel 2009 decidono di riunirsi per tornare alla loro vera passione, lo stoner, intraprendendo un’infinita attività live in giro per il mondo. Live At Sidro Club, registrato il 26 aprile 2012 presso il Sidro Club di Savignano sul Rubicone, esprime perfettamente la storia e l’anima della band.
Prendendo il disco tra le mani si trovano solo poche notizie riguardo l’album e l’indicazione che all’interno ci sono solo due tracce, intuendo subito che si ha a che fare con una band che se ne frega delle convenzionalità, e che sembra voler dire “se sei con noi bene, altrimenti vai per la tua strada e lasciaci suonare in pace”. Bello l’artwork di copertina in cui una zampa di un caprone schiaccia il pedale del fuzz ed ai lati è rappresentato un fumo infuocato. Le due tracce, della durata di 25 minuti circa ciascuno, sono in realtà un collage di molti brani che ricoprono tutto il repertorio della band. Per poco più di 50 minuti i Karma To Burn suonano senza sosta, una canzone dopo l’altra, un muro sonoro che attinge dall’hard blues e dal rock targato seventies, naturalmente il tutto rivisitato in chiave stoner, senza fronzoli e lunghi assoli. Considerando che si tratta di un live, la band suona in modo pulito e preciso, facendo trasparire tutta la carica e la potenza dello stoner forgiato in anni di live in giro per il mondo. I Karma To Burn suonano con passione e senza risparmiarsi, perchè amano lo stoner e provano a condividere questo amore con l’ascoltatore. La produzione (molto buona essendo un live) di questo disco da parte della nostrana Go Down Records è stata sicuramente una scelta coraggiosa e per certi versi da ammirare, decidendo di promuovere un genere e soprattutto una band di nicchia.
Per chi non è appassionato di stoner rock sarà difficile avvicinarsi ad un disco del genere, considerando anche che trattasi di stoner strumentale. Ma per gli appassionati del genere i Karma To Burn sono un riferimento e questo album è il sunto del loro essere.

Autore: Karma To BurnTitolo Album: Live At Sidro Club
Anno: 2012Casa Discografica: Go Down Records
Genere musicale: StonerVoto: 6
Tipo: CDSito webhttp://www.k2burn.com
Membri band:
William Mecum – chitarra
Rich Mullins – basso
Rob Oswald – batteria
Tracklist:
  1. One
  2. Two