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martedì 17 luglio 2012

CHAINS AND VISIONS entrano in roster!!!!

HORNS UP \m/

Music Solutions Agency - Murder Promotion annuncia con orgoglio l'entrata in roster dei Chains And Visions! La band, capitanata dall'avvolgente voce di Michela e dalla chitarra grungy di Gabriele, non nasconde di saperci fare quando si tratta di marchiare a fuoco il rock'n'roll!

Per info: info@musicsolutionsagency.com

NIGHT AND RAGE! 



domenica 15 luglio 2012

PEAKS OF DEATH FESTIVAL - GORY BLISTER, FAUST, JOYLESS JOKERS, RAGESTORM (Aosta 27-28 Luglio 2012)

Two Days of Pure Armageddon \m/


27-28 luglio: Aosta. Le montagne grondano sangue!!!!


Il 27.07 Gory Blister, Faust, Joyless Jokers & Ragestorm scateneranno l'inferno nella serata dedicata all'extreme metal.


Il 28.07 Pino Scotto incendierà la platea per una giornata all'insegna dell'hard rock & metal, 

Cosa aspettate? Live or Die, make your choice.

Per informazioni: info@musicsolutionsagency.com

www.musicsolutionsagency.com


martedì 10 luglio 2012

STAGE DI FASO E MAYER (ELIO E LE STORIE TESE) ALLA CITTADELLA DI AOSTA!!

SABATO 14 LUGLIO, ORE 15.00, PRESSO IL TEATRO DELLA CITTADELLA DEI GIOVANI (AO), STAGE DI BASSO E BATTERIA DI FASO E MAYER (ELIO E LE STORIE TESE)!

INGRESSO GRATUITO!!!! N. MASSIMO DI PARTECIPANTI: 40!!!

Per prenotazioni: info@cittadelladeigiovani.ao.it

Per maggiori informazioni: info@musicsolutionsagency.com

www.musicsolutionsagency.com



sabato 7 luglio 2012

DARK SEASON - Su Radio Bands Tribe (puntata del 07/07/2012)


Ecco a voi l'ultima puntata di RADIO BT, anche questa settimana ricca di news e tanta musica da ascoltare.
La nuova puntata è stata condotta da Lorenzo Stentella e Marco Lopopolo, presentando la nuova playlist della settimana.
Qui sotto vi presentiamo la playlist della puntata:
- AL- DARK SEASON- CIDODICI- HUMANGLED

http://www.spreaker.com/user/bandstribe/radio_bt_puntata_07_07_12



JOYLESS JOKERS - Taste Of Victory (Metallized Review) / Voto: 77


Joyless Jokers - Taste Of Victory

Tornano, a due anni di distanza dall'EP di debutto Arms Of Darkness, i deathster vicentiniJoyless Jokers, con un disco che costituisce un bel passo avanti rispetto alla precedente pubblicazione. Taste Of Victory ci presenta una band agguerrita, tecnicamente molto preparata e decisa a scommettere tutto su se stessa; un gruppo che, oggi come oggi, non potrà non essere gradito a chi ha amato i dischi più "corposi" di gente come Dark Tranquillity (The Mind's I),Arch Enemy (Anthems Of RebellionAt The Gates (Slaughter Of The Soul) e via dicendo, dato che condivide con i titoli sopracitati il risultato della miscela tra energia, pesantezza, velocità, compressione, incazzatura e carica melodica.

Due i pregi più importanti della release: prima di tutto una certa coerenza qualitativa, che contribuisce a rendere piacevole l'ascolto di Taste Of Victory, privo di picchi di negatività e che, al contrario, può vantare alcune eccellenze tra i suoi otto brani; quest'aspetto si rispecchia non solo nel risultato finale, ma anche nell'approccio stilistico: dall'inizio alla fine i Joyless Jokerscorrono come dei pazzi, senza mai fermarsi: le chitarre macinano riff su riff, a volte aprendosi ad armonizzazioni, altre volte chiudendosi su se stesse con quintali di palm-muting, sostenendo gli affascinanti giochi melodici della tastiera di Jader; se ci fosse bisogno di dirlo, la sezione ritmica è compatta e devastante: il batterista Matteo Ioverno suona come un vero professionista del death metal, ed il basso di Thomas Girardello gli sta dietro ad ogni singolo beat. Il secondo punto a favore della band è invece costituito dall'identificabilità del sound proposto: nonostante i confronti accennati ad inizio recensione, utili soprattutto a far inquadrare lo stile del gruppo ai Lettori, i Joyless Jokers non rubano niente a nessuno, anzi, nel loro piccolo riescono a creare un proprio marchio di fabbrica, merito anche di una produzione di alto livello, che non lascia spazio a lacune o critiche di alcun genere.

Passando alla tracklist, vorrei citare i brani che più mi sono piaciuti, a partire dall'introduttivaRain: ho apprezzato la scelta di iniziare un disco death metal con un pezzo caratterizzato da accordi quasi cacofonici, così come ho trovato interessante dividere la canzone in due parti, ed iniziare la seconda parte con quella che un musicista normale avrebbe usato tranquillamente non come un bridge ma piuttosto come un'introduzione per il brano; molto bella anche Point Of No Return, forse la traccia più melodica e di più immediata memorizzazione, stesso dicasi per la pre-conclusiva I'll Watch You Die e per la titletrack, due canzoni dotate di momenti musicali quasi iconici: questi quattro brani, per un motivo o per l'altro, sono certamente i meglio rappresentativi del disco e dello stile della band, e possono costituiire un buon "faro illuminante" anche per il futuro.
Prima di chiudere e passare alle conclusioni, però, vorrei spendere due parole su quella che è contemporaneamente la caratteristica e l'unico lato debole del disco: ragazzi, quando dicevo che i Joyless Jokers in Taste Of Victory non si fermano mai, non stavo affatto scherzando! Nonostante la presenza di alcuni riff dal timing più moderato, l'impressione è di trovarsi su di un treno in corsa: mai un arpeggio, mai un momento di relax, mai un silenzio, i Joyless Jokerscontinuano a darci dentro a più non posso, con Thomas che continua a ruggire il suo growling ed una sezione ritmica infaticabile nella sua perfettamente sincronica brutalità. A lungo andare questa caratteristica/difetto potrebbe però nuocere alla longevità del disco: se è vero che Taste Of Victory necessità di sei o sette ascolti prima di poter essere apprezzato come opera a se stante, è altrettanto vero che l'eccesso di coerenza (o monotematicità?) di cui si fa portatore potrebbe rivelarsi dannosa, a lungo andare; ma questa, naturalmente, è una mia deduzione: la vera risposta solo il tempo ce la potrà dare.

Tirando le somme, Taste Of Victory è inequivocabilmente un buon disco death metal: pensato, scritto, arrangiato ed eseguito con professionalità, prodotto a livelli qualitativi indiscutibilmente buoni, insieme al recente Of Tides And Desert dei Nostrani Ritual Of Rebirth si candida ad essere uno degli esempi di come autoprodursi dignitosamente un disco, senza sfigurare innanzi a nomi più blasonati del genere di riferimento. E poi non si dica che l'Italia non partorisce band di qualità. 

JOYLESS JOKERS: New Entry in Roster Music Solutions Agency

Quando la volontà ferrea e la determinazione si incontrano, ecco che nasce un'alleanza forte e di cui andare fieri. Music Solutions Agency - Murder Promotion stringe un 
patto con i deathsters veneti Joyless Jokers per la cura degli aspetti promozionali. 
Un sentito ringraziamento va ai ragazzi dei Joyless Jokers per aver ricambiato la fiducia e instaurato questo rapporto di collaborazione. 

Per informazioni: www.joylessjokers.com e www.musicsolutionsagency.com

LET THE MADNESS BEGIN! \m/




martedì 3 luglio 2012

DEADLY KISS nella nuova compilation Underground Metal Alliance vol. III


Nuova compilation dedicata al metal su Underground Metal Alliance (www.undergroundmetalalliance.blogspot.com), che presenta 10 agguerrite band d'elevata caratura. 
Music Solutions Agency - Murder Promotion è presente i Deadly Kiss!
BRAINWASH FOR ALL!!!!!






Music Solutions Agency - Murder Promotion: 4 bands nella nuova compilation "L'Angolo Della Follia vol. 11"


Dedicata ai gruppi METAL e derivati
è scaricabile da:
mediafire: (compresa di copertina e magazine):

DARK SEASON - Cruel Domination (Bands Tribe Review)



 
Dark Season si dimostrano un gruppo competente. Il loro genere non è forse tra i più originali nel mondo del metal, ma “Cruel Domination” è un album interessante e piacevole, e la qualità della produzione è più che buona. La band dà prova di notevole tecnica e coordinazione e di una buona attitudine alla composizione. In alcuni punti le canzoni risultano forse un po’ prolisse, ma i riff e le melodie portanti sanno essere spesso coinvolgenti, e in canzoni come “Final War” e “Channel 666” l’album raggiunge probabilmente il suo apice; forse perché le canzoni in questione sembrano essere particolarmente sentite. Allo stesso modo è notevole anche “Going Down, dove il cantante dà forse il meglio di sé, riuscendo a comunicare grande rabbia e frustrazione, spingendosi al limite ma mantenendo sempre un buon controllo della voce. La title track, e ultima canzone del disco, è una più che degna chiusura e lascia l’ascoltatore soddisfatto. Il giudizio complessivo è senz’altro positivo, queste canzoni intrattengono e sapranno sicuramente infervorare un pubblico che apprezza il genere.







Titolo: Cruel Domination

Brani: 8 tracce

Anno: 2012

Produzione: N/A

Contatti: http://www.myspace.com/darkseasonband

domenica 1 luglio 2012

ILLOGICIST - The Unconsciousness Of Living (Heavy Worlds Review)


ILLOGICIST - The unconsciousness of living

Written by  Fabrizio Agosti
    ILLOGICIST - The unconsciousness of living
    Ma quanta gente c'è convinta che il death metal sia un genere ormai alla frutta, incapace di evolversi nuovamente e buono solo a ripetersi o a scadere in ammorbidimenti commerciali? Obiettivamente tanta, un po' perché purtroppo nel metal c'è una sorta di forma di protezione verso il sottogenere prediletto che spinge a denigrare gli altri, un po' perché parzialmente è vero. Lo swedish sound ormai si è ridotto alle dimensioni di una barzelletta ed oltreoceano la situazione non è che sia delle più rosee (ovviamente si salvano Atheist e Cynic, ma dubito che questi ultimi suoneranno più death, viste le ultime derive). Quindi è ora che i deathster abbandonino tutto e si diano all'ascolto di Justin Bieber? Non sia mai! La soluzione è ripartire dal basso... Basso inteso come sud Europa e come strumento musicale, giusto per fare chiarezza. Sud Europa perché, a mio parere, le due migliori band death attuali sono gli Obscura (sono tedeschi, quindi un po' più centrali, ma va bene lo stesso) e i nostri fenomenali Illogicist. Il basso perché è finalmente giunta l'ora per questo strumento maltrattato, ignorato e trattato alla stregua di un ingombro necessario di prendersi la propria rivincita e ritagliarsi il ruolo di protagonista in un album bomba quale The uncosciousness of living. Gli Illogicist hanno deciso di andare oltre ogni aspettativa e di realizzare quello che dovrebbe rimanere come un autentico masterpiece nella storia non solo del death, ma del metal in generale. Tecnico ma assolutamente godibile per ogni livello di ascoltatore, tagliente ma al contempo caldo e ricco di groove, orecchiabile a tratti ma mai scontato, pregno di influenze su cui spiccano prog, thrash e math. Un disco enorme in cui anche tutti gli elementi di contorno contribuiscono aggiungendo valori importanti, dalla scelta di inserire solo otto canzoni per non eccedere con il minutaggio rischiando la noia, passando per la copertina altamente evocativa e concludendo con una produzione, tra l'altro praticamente DIY, che riesce ad enfatizzare ogni strumento e a dare quella piacevole sensazione di suono analogico senza trucchi aggiunti. Accennavo in precedenza del basso e del suo ruolo di protagonista: con questo non intendo sminuire il lavoro degli altri tre ragazzi che sono veramente dei mostri di bravura e tecnica, ma ad Emilio Dattolo va una menzione d'onore per avere tirato fuori un suono così caldo, pulsante e ricco dal suo quattro (in realtà probabilmente cinque) corde. The unconsciousness of living è un album che non stanca veramente mai, grazie a sezioni strumentali molto varie ad articolate, ricche di cambi di tempo e partiture con influenze math, thrash evoluto alla Meshuggah e a volte anche pizzichi di jazz e prog. La voce è forse l'unico elemento un po' difficile da digerire, molto tagliente ad aspra, ma dopo un po' ci si abitua e risulta anche abbastanza espressiva, pur nella sua discreta staticità. Dovendo citare un pezzo per convincere anche i più scettici ad ascoltare quest'album, devo per forza tirare in ballo la superlativa "The mind reaper": introduzione strumentale che omaggia i Dillinger escape plan, strofa da headbanging puro, stacchi ai limiti del prog, cambi di tempo così incredibili da lasciare senza fiato e un paio di assoli in tapping ai limiti dell'umano. Il resto dell'album è quasi altrettanto superlativo, ma questa è decisamente la canzone che dovrebbe andare diritta nell'olimpo delle migliori death metal songs. Nel caso non si fosse capito, gli Illogicist hanno fatto un lavoro strepitoso, elevando ancora una volta il death oltre il generale piattume dei giorni nostri e creando una nuovo punto di riferimento per le generazioni presenti e future.
    • Voto:9