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mercoledì 27 febbraio 2013

KANI interviewed on Eraskor


Kani – Intervista

Autore: Ermanno M.  //  Categoria: Interviste


Kani, vicentini rockettari alle prese con il secondo capitolo “Badass”. Suoni genuini e tematiche pungenti per 35 minuti di piacere interiore.


1.    Benvenuti Kani, fateci un piccolo resoconto della vostra carriera artistica…

Grazie, intanto per cominciare diciamo che i Kani sono nati nell’estate 2007; però il primo anno di vera attività è il 2008, in cui “ci proviamo” su strada in Veneto e in qualche incursione nel Nord Italia, e produciamo il demo omonimo (composto da quattro tracce originali, We bite, Too sexy for my pants, Proud smoker e Lost&shaken, e da una cover dei Motorhead, You better run, ribattezzata You better drink, finita in una compilation di tributo alla band inglese con altri gruppi italiani, l’Italian Tribute to Motorhead). Nell’agosto 2009, grazie a un gruppo di Colonia che ci ha ascoltati sul nostro Myspace (www.myspace.com/kaniband), facciamo un mini-tour di 4 date in Germania (Colonia, Berlino) e in Olanda – tour da cui uscirà un mini-live, “From the gutter to your ears. Live in Cologne” (con tre tracce: Hair of the dog, Mister Death Rider, Joker is bad for you).
Nel frattempo consolidiamo il nome dalle nostre parti macinando live su live, dividiamo i palco con moltissime band, tra cui, Nine Pound Hammer, Dirty Penny, Pino Scotto, Linea 77, Texas Terry Bomb, Antares, Strange Corner, Broken Dolls, the Sade…(per dire: nell’underground locale le nostre magliette sono piuttosto diffuse) fino alla registrazione, fra dicembre 2009 e gennaio 2010, del primo full-lenght di 11 tracce, “Rockabeast” (che significa “rockabbestia”, la nostra filosofia: un rock’n’roll estremo, viscerale, stradaiolo, che mette d’accordo metallari, punk e rockettari che amino i concerti d’impatto, ad alto volume). L’etichetta che ci distribuisce e ci promuove è la Nicotine Records di Tortona (Alessandria). A registrare, mixare e masterizzare è il Raptor Studio di Matteo “Ciube” Tabacco, bassista della band vicentina Dufresne. Dopo 2 anni in giro per l’Italia e l’Europa per promuovere il disco, il 2012 è l’anno del secondo full- leght, di 10 tracce dal titolo “Badass”, registrato a Como, all’AlfaOmega studio di Alex Azzali, ed è stato presentato il 27 ottobre del  2012.


2.    Da quale idea prende vita questo monicker?

Hahahahahahaha, questa è una delle domande più frequenti, comunque non c’è una vera e propria idea alle spalle, il nome Kani è volutamente ironico, viene da un modo scherzoso del chitarrista Diego”Pante” Lovato di chiamare gli amici.


3.    Secondo album della vostra carriera e primo su Go Down Records, come è nato il vostro rapporto con l’etichetta?

Conosciamo Go Down Records da molti anni, sopratutto Max (OJM), inoltre parecchie band di nostri amici sono con Go Down e tutti ce ne parlavano molto bene, la nostra vecchia etichetta (la Nicotine Records) stava per chiudere, quindi quando  ci siamo guardati attorno su quali etichette potevano produrci, Go Down Records è stata la prima a venirci in mente. Poi una sera siamo andati a sentire Max suonare con gli OJM e gli abbiamo portato il master delle registrazioni, un paio di giorni dopo ci chiama che il disco gli piaceva…ed eccoci qua…


4.    Il vostro rock’n’roll oltre “a non fare prigionieri” sembra attingere da trent’anni di musica, immerso nei settanta e ottanta per via di una certa attitudine punk. Si notano, tuttavia, anche contaminazioni degli anni cinquanta, concordate?

Concordiamo appieno, spesso ci etichettano come Motorhead style è vero che i nostri riferimenti sono Motorhead, Peter Pan Speedrock e Nashville Pussy, però la nostra musica ha varie  influenze che spaziano dal rock’n'roll delle origini, anni ’50, al punkrock e all’heavy metal fino al blues.


5.    Se riguardo al sound si tende ad essere spregiudicati e senza regole, anche nelle tematiche non scherzate minimamente. A parte l’ironica Bud is My Trainer, dedicata al mitico attore Bud Spencer, trattate anche il sociale e il filosofico Nietsche; in pratica non vi ponete nessun limite…

Assolutamente, quando componiamo cerchiamo sempre di non porci nessun limite, ne nella musica, ne nei testi. Non stiamo li a farci xxghe mentali sui generi, se suona più rock, più metal, più punk o più altro… l’importante che abbia lo stile KANI, quello è l’unico limite.


6.    Parlatemi di Dancing Star, a me fa venire in mente le popolazioni afroamericane che vivono lungo il confine del fiume Mississipi. Probabilmente se il pezzo fosse stato suonato con un mandolino sarebbe stata la ciliegina sulla torta

Dici?!?…secondo me il “dobro” ha fatto il suo sporco lavoro…e poi nessuno di noi sa suonare il mandolino…hehehehe… Comunque si l’idea era quella di ricreare il sound del blues del delta, kanizzandolo ovviamente.


7.    Live show in supporto al nuovo album? Descriveteci un vostro tipico spettacolo rock’n’roll

Al momento stiamo tentando di suonare il più possibile in Italia (a volte anche con condizioni un po’ sfavorevoli…) pur di promuovere il disco…a tal proposito se qualcuno che sta leggendo l’intervista volesse farci suonare, questo è il momento giusto… Per la prossima stagione stiamo tentando di progettare qualcosa all’estero, zona Germania, Austria, Svizzera, Slovenia…
I nostri live si potrebbero sintetizzare in 3 parole: sporchi, adrenalinici e alcoolici!!!


8.    Ora che l’album è fuori quali saranno i vostri passi futuri?

Promozione del disco in primis e poi siamo in fase di lavorazione del primo video che se tutto va bene dovrebbe uscire in marzo.


9.    Qual è il vostro sogno nel cassetto ancora da realizzare?

Suonare di supporto ai Motorhead.


10.    Siamo al capolinea, lascio a voi il compito di chiudere questa intervista.

Salutiamo tutti i lettori di Eraskor, venite ai nostri concerti. Dopo, la vostra vita sarà molto più rock’n’roll!!!

(A cura di Ermanno Martignano)

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