Perceverance – Intervista
Di Ermanno M. Il 4 ottobre 2013 In Thrash metal
( Risponde: Michele “MET” Alluigi – chitarra, voce)
1. Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine del blog di Eraskor.com
Ciao ragazzi! Grazie a voi per questa intervista!
2. Iniziamo dalla vostra storia, siete nati sotto il nome Steelchains, successivamente cambiato in Perceverance. Nonostante la band ha avuto parecchi cambi in formazione oggi sembra aver raggiunto la sua stabilità, giusto?
Si esattamente! Formalmente la band esiste fin dal 2008 ma per vari motivi la line up ha visto diversi cambiamenti nel corso degli anni e sono rimasto l’unico membro originale, con l’ingresso dei membri attuali si è creata immediatamente la giusta sinergia, complice anche l’amicizia che c’è tra di noi.
3. Prima di addentrarci in questo esordio discografico autoprodotto vi chiedo di spendere due parole sul demo Persisistence in Time, quali tracks appartenenti al demo troviamo in TDM e come mai la scelta di un titolo quasi identico al famoso album degli Anthrax?
Vedi, la registrazione di “ Persistence In Time” è avvenuta in un periodo abbastanza complicato per noi: la formazione era smembrata e ci trovavamo mutilati del batterista ma abbiamo deciso di portare comunque a termine i lavori. In esso sono contenute le nostre prime tre composizioni più una cover dei Threnodial; con l’ingresso dei membri attuali il nostro modo di comporre si è orientato di più verso la vecchia scuola del thrash metal, indi per cui su “The Dark Mechanism” sono presenti solo brani inediti non contenuti nella demo. Per quanto riguarda il titolo “Persistence In Time”, che è anche il titolo della canzone che segna il collegamento fra la demo ed il disco, simboleggia semplicemente la voglia di portare avanti la nostra musica nonostante i periodi difficili.
4. Il vostro speed thrash metal è ben confezionato: veloce, adrenalinico e spaccaossa, rimembra il passato e il presente grazie ad una registrazione che fa da ponte tra queste decadi, siete d’accordo con la mia opinione?
Sicuramente si! Hai centrato perfettamente la nostra idea di proporre la nostra musica. Fin dai tempi delle registrazioni di “Persistence In Time” ci siamo voluti muovere senza fretta e curando ogni fase della produzione in ogni dettaglio, in modo tale da far uscire dischi che potessero essere competitivi. Nella nostra musica è sempre presente la voglia di coniugare la lezione del passato con le sonorità moderne e per “The Dark Mechanism” abbiamo mirato a questo scopo. Per entrambe le pubblicazioni ci siamo rivolti al nostro amico Gianluca Tamburini di Eleven Studio, che a mio giudizio ha saputo perfettamente far uscire uscire i nostri pezzi al meglio.
5. Quali sono le tematiche trattate nei vostri testi? Chi è la penna del gruppo e cosa funge da ispirazione?
La penna principale dei testi sono sempre stato io fin dagli esordi ma la composizione avviene comunque in maniera abbastanza collettiva; le liriche dei testi hanno tematiche abbastanza ampie, si parla dal classico trend del thrash metal tutto birra e grinta di “ Speed That Kills” al contesto sociale di “The Dark Mechanism” fino all’introspezione di “Into The Void”. L’ispirazione la trovo principalmente nella realtà quotidiana in tutta la sua completezza, ogni giorno infatti mi offre diversi spunti per scrivere.
6. Descriveteci il vostro art work, minimale direi….
Esatto! Per la cover di “The Dark Mechanism” abbiamo optato per un art work che fosse tanto semplice quanto diretto ed immediato, e qui il nostro grafico Alessandro Abate ha colto nel segno. Tutto ruota attorno al testo della titletrack, lo squarcio sul nero dove si intravedono gli ingranaggi si ricollega al messaggio del testo che parla di quel meccanismo oscuro ed occulto che controlla la nostra vita e di cui noi inconsapevolmente siamo delle componenti…
7. Come mai avete optato per l’autoproduzione e non vi siete affidati a qualche etichetta discografica?
La scelta dell’autoproduzione è stata una necessità. Al momento non abbiamo ancora trovato un’etichetta che facesse al caso nostro, anche se abbiamo ricevuto qualche proposta a cui però non potevamo far fronte dal punto di vista economico. Il poter curare ogni fase dei lavori del disco comunque è stata propedeutico per noi: mentre per me è stata la seconda volta alle prese con un disco per Andrea, Christian e Sebastiano era la prima vera esperienza di registrazione multitraccia in studio ed il poter fare tutto senza pressioni ha consentito loro di superare se stessi e fare un lavoro davvero eccezionale.
8. Come è nata la vostra collaborazione con la Music Solutions Agency?
La nostra collaborazione con Music Solutions Agency è nata in maniera molto semplice e spontanea: eravamo alla ricerca di qualcuno che ci desse il giusto supporto per farci conoscere al di fuori della realtà del savonese e nella mia fase di ricerca in rete e non, anche grazie al suggerimento di un amico, sono venuto a sapere di MSA. La cosa che mi ha colpito immediatamente è stata la pronta risposta e la disponibilità che ho trovato fin dalle prime e mail, il che è una cosa ormai rara, quando poi abbiamo visto che i loro servizi facevano al caso nostro è nata la collaborazione che dura tutt’ora.
9. Cosa ci riserverete nell’immediato futuro, un nuovo album oppure vi concentrerete nel portare la vostra musica on stage?
Per il momento stiamo programmando qualche data di promozione del disco, l’unica confermata finora è prevista nella nostra Savona il prossimo 26 ottobre, sarà una specie di “festa” per l’uscita del disco e non mancheranno diversi amici che si uniranno a noi per eseguire qualche cover durante il concerto.
Abbiamo comunque già composto altri due brani nuovi che non vediamo l’ora di inserire in scaletta, la composizione quindi continua e valuteremo in futuro come e quando incidere il nuovo materiale.
10. Grazie per il vostro tempo, in bocca al lupo per tutto!
Crepi , grazie a voi per lo spazio concessoci! Ci si vede in giro, keep on thrashing.
(A cura di Ermanno Martignano)
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