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sabato 12 ottobre 2013

PERCEVERANCE - "The Dark Mechanism" recensito su Mondo Metal!!

Le Recensioni di
Mondo Metal


( Recensione di Leonardo Bacchiocchi pubblicata il 11/10/2013 )
"The Dark Mechanism"
Gruppo
Perceverance

Titolo
The Dark Mechanism

Tracce
1 - Prepotence
2 - Hatebringer
3 - Trapped in a Corner
4 - Mentally Dead
5 - Purity
6 - Speed That Kills
7 - Into the Void
8 - Persistence in Time
9 - Cronos
10 - The Dark Mechanism

Anno
2013

Etichetta
Autoprodotto

Genere
Thrash

Provenienza
Italia

Line-Up
Michele Alluigi - Vocals, Guitar
Sebastiano Rusca - Guitar
Christian Fiorentino - Bass
Andrea Frasson - Drums

Contatti
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I Perceverance sono una band thrash metal savonese formatasi inizialmente nel 2008 con il nome Steelchains. Nel 2011 la band pubblica il suo primo EP, "Persistence in Time" e, dopo una serie di cambiamenti all'interno della line-up, pubblica nel 2013 questo primo full length, "The Dark Mechanism". Le influenze sono più che evidenti: siamo davanti a 10 tracce di puro thrash metal old school che subito vado ad analizzare.

"Prepotence" irrompe come un ariete nelle orecchie dell'ascoltatore: riff che più thrash metal di così si muore, e sezione ritmica che non fa prigionieri.
"Hatebringer" si mantiene sulle stesse coordinate dell'opener e, pur non avendo lo stesso impatto sonoro, si dimostra comunque godibile.
"Trapped in a Corner" convince meno rispetto alle precedenti, forse a causa di una struttura leggermente ripetitiva.
"Mentally Dead" è forse il brano più sabbathiano del disco e, da grande estimatore del leggendario gruppo di Birmingham, non posso che apprezzarlo.
Arriviamo ad ascoltare una delle composizioni più personali della band, "Purity", che, pur rimanendo fedele al sound che caratterizza tutto l'album, viene "contagiata" da sonorità più vicine all'hard rock.
"Speed That Kills", introdotta da un dolce arpeggio, sfocia inevitabilmente in uno degli episodi più violenti della tracklist.
"Into the Void" è, per chi scrive, la top-track di questo lavoro, semplicemente stupenda.
"Persistence in Time" non è da meno: bellissimo il ritornello.
"Cronos" è una piacevole strumentale che evidenzia un songwriting di alto livello, grande prova di tutti i musicisti.
Chiude l'album la title-track, altra canzone molto violenta, il cui testo si dimostra, purtroppo, molto vicino alla realtà.

Per concludere, siamo davanti a un ottimo esordio caratterizzato da un gran lavoro di produzione (cosa che non tutti i dischi autoprodotti possono offrire) e da 10 brani che, pur non essendo il massimo dell'originalità, rappresentano il thrash nella sua forma più pura. Inoltre, brani come "Purity" e "Cronos" dimostrano che la band può anche offrire all'ascoltatore qualcosa di più personale ed elaborato, e fanno quindi ben sperare per il prossimo lavoro in studio.

4/5
Leonardo Bacchiocchi

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