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martedì 27 agosto 2013

PERVECERANCE - "The Dark Mechanism" recensito su All Around Metal (IT)


Che bella sorpresa dai Perceverance! 

Che bella sorpresa dai Perceverance!

RECENSIONI

gruppo
Perceverance
titolo
“The dark mechanism”
etichetta
autoprodotto
Anno

TRACKLIST:

01. Prepotence
02. Hate bringer
03. Trapped in a corner
04. Mentally dead
05. Purity
06. Speed that kills
07. Into the void
08. Persistence in time
09. Cronos
10. The dark mechanism


LINE-UP:
Michele "Met" Alluigi: voce e chitarra,
Andrea Frasson: batteria,
Sebastiano Rusca: chitarra,
Christian Fiorentino: basso

 OPINIONI AUTORE

voto 
4.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    26 Agosto, 2013

Se qualcuno, ascoltando questo “The dark mechanism”, avesse supposto che i Perceverance potessero arrivare dagli USA, magari proprio dalla Bay-Area californiana, avrebbe cannato di brutto, perché questa band è italianissima ed arriva precisamente dalla provincia di Savona. Ciò nonostante, l’impressione avuta ascoltando i pezzi di questo debut album, è stata proprio quella: se questi ragazzi arrivassero dalla California, sarebbero ultra-osannati ed in tanti li indicherebbero come la nuova promessa del thrash americano. Purtroppo arrivano solo dalla Liguria e non se li fila nessuno, o quasi. Già, quel “quasi” è importante, dato che i Perceverance hanno una discreta attività live, culminata con la partecipazione a diversi festival liguri che gli ha permesso di farsi conoscere un po’ in giro tra i thrashers non malati di esterofilia. Sono lontani i tempi del demo “Persistence in time”, uscito solo l’anno scorso, ma distante musicalmente parlando perchè il songwriting della band è notevolmente migliorato ed ogni pezzo ha un tiro non da poco, compresi quei brani in cui la batteria rallenta un po’ il ritmo e laddove il minutaggio delle canzoni sale pericolosamente. Mi sono piaciuti particolarmente gli assoli ed i muri di riff delle due chitarre di Rusca ed Alluigi ed, in fin dei conti, non dispiace nemmeno il vocione roco del buon Michele “Met” Alluigi che, obiettivamente, non è dotato di un’ugola cristallina, particolare che non è strettamente necessario nella musica thrash, se non anche del tutto superfluo. Ciò che conta è l’energia e l’adrenalina che deve infondere la musica e quella dei Perceverance non difetta assolutamente da questo punto di vista; ascoltatevi “Speed that kills”, la brevissima e violentissima opener “Prepotence” (per me la migliore in assoluto!), le rocciose “Hate bringer” ed “Into the void”, come anche la title-track “The dark mechanism” o la mosheggiante “Persistence in time” per farvi un’idea di quel che intendo dire. I maniaci dell’originalità potranno obiettare che la musica dei Perceverance non è per nulla innovativa, ma cerchiamo di essere onesti, quanti dischi thrash sono innovativi? Pochissimi ed, oltretutto, se un disco è suonato ottimamente e con passione e sa comunicare sensazioni piacevoli all’ascolto, perché auto-flagellarci masochisticamente andando alla ricerca di una quasi impossibile originalità? Se ancora c’è qualche esterofilo che non riesce a farsene una ragione, sarebbe bene che cominci a cambiare idea perché qui in Italia, in campo thrash metal, abbiamo un sacco di bands validissime che non hanno nulla di meno (anzi sono spesso molto migliori!) dei ben più osannati nomi esteri. A gente talentuosa come Hyades, Ultra-Violence et similia, oggi possiamo aggiungere anche il nome dei liguri Perceverance.... date loro una chance, se lo meritano!

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