Pagine

lunedì 17 giugno 2013

The MEATFUCKERS "Gangbang From Hell" recensiti su Rock And Metal In My Blood


THE MEATFUCKERS

Gangbang From Hell

2011 - Asenath Records

voto
6,5

Luigi Ariemma


del 8  giugno  2013
letta 250 volte
La meteoropatia regna sempre sovrana sul sottoscritto e sul giungere finalmente del caldo e del sole imponente nel cielo, ecco anche arrivare alle mie orecchie un cd proveniente dall'altrettanto caldo Messico e per esser precisi dalla città di Guadalajara. I "Meatfuckers" si uniscono nel 2005 ma solo nell'anno 2011 raggiungono un accordo per poter pubblicare il loro primo full lenght ufficiale dal singolare titolo "Gangbang From Hell" il quale la dice lunga sul profilo musicale della band e non solo. Mi trovo dunque di fronte ad un'antitesi: il tal progetto da un certo punto di vista non mi trasmette nulla di particolare ne desta la mia attenzione ma sotto certi aspetti invece mi riporta alle sonorità dei mitici Misfits (USA) una delle mie band preferite di cui sono sicuro non sia necessaria alcuna presentazione se non il ricordare quanta ironia "horror" vivesse nel loro modo di suonare il punk-rock. Inoltre, la formazione messicana costituita da "Rex Lucifer" (Vocal), "Reverend Damaged" (Bass, Vocals), "Iracundo" (Lead Guitar) e "Wizard Of Fornication"(Drums) si avvale di un fanatismo particolare per tutto ciò che riguarda la pornografia, ebbene si, in tutte le sue salse: si può dedurre la tal cosa ascoltando i loro particolari testi nonché assistendo ai loro live show i quali puntano quasi completamente su tematiche sessuali (durante i concerti i musicisti messicani indossano sempre una maschera pseudo sadomaso nera e borchiata). La prima perla di questi adoratori del punk, del metal ma soprattutto della carne, ha come titolo "Intro-Dead By Cumshots!" dalla quale stesura musicale estraggo subito i miei primi pensieri: il suono è sporco e tenebroso a tali livelli da ricordarmi postille di Thrash/Black Metal primordiale (gli anni 80 dei "Venom"/UK, per fare un facile esempio) e la lirica dedicata a chi si prostituisce ha in sé un qualcosa di ironicamente accusatorio nei confronti di chi ama a tal punto questo lavoro da arrivare a dedicarsi sessualmente a clienti ed amici, in forma completamente gratuita. Il tutto vi lascio immaginare (e spero anche ascoltare) come sia stato espresso in maniera dettagliata a livello di terminologia anatomica dal nostro lugubre leader vocale. Un colpo ben assestato su tutti gli strumenti apre le danze per"Childsodomy" in un evolversi di decisi accordi sostenuti da una caparbia sezione ritmica (niente male il batterista direi) che anticipa un esplosione di velocità melodica e avvolgente. In un altalenarsi delle sopra citate dinamiche strumentali il singer, sempre tenebroso e rabbiosamente eccitato, ci racconta quanto sia ammaliato e libidinosamente attratto dalle fanciulle di giovanissima età, esagerando a mio parer personale, nella visione contorta della questione. "Hooker's Parade" parte rapida ed infiammata in un turbinio "Speed Metal" sempre molto sporco e delineato dalla voce rauca e confusa di "Rex" (non si capisce quasi nulla del testo) ma anche, devo ammetterlo, da una certa precisione esecutiva della band, che comincia a destar pian piano la mia curiosità (eventuali trigger sulle batterie a parte, ormai credo le usino anche nei dischi cantautoriali  bulgari). Il brano si spegne con un ruggito del cantante che anche qui ci ha illuminato con raggi di saggezza sognando un futuro regno dominato da meretrici senza mutande che imposteranno finalmente la società sulla base delle esigenze sessuali di tutti noi: orge per strada e via dicendo sull'esaltazione carnale in generale. E' un intrigante riff di chitarra a dare vita a "Teens For Cash", un pezzo che rimarca il concetto dello sfruttamento sessuale minorile in veste di attuale e delicata realtà viva e fruttuosa probabilmente e purtroppo anche in Messico; giovani e giovanissime che vendono il proprio corpo, chi per nutrirsi e chi invece per procurarsi le droghe necessarie a mantenere stabile il proprio metabolismo ormai sballato. Il suono è accattivante e si fa strada fiero tra momenti più "rock'n'roll" ed altri maggiormente dedicati alle sonorità "noise" decorate di armonici artificiali e giochi con il tremolo della sei corde. Uno dei passi più convincenti dell'intero disco. Sulla scia della violenza e della spropositata voglia di sesso anale, prende forma "Satanic Bitch", uno dei passaggi più accesi dell'album, durante il quale confusione e velocità creano un connubio vincente accompagnato dalle solite visionarie citazioni pornografiche del caso, qua rivolte addirittura a Satana in qualità di promiscuo compagno di scorribande sessuali una volta passati nell'aldilà. Si prosegue con un interessante giro di basso che dona la giusta spinta al sesto pezzo dal titolo "Euroslut"; un viaggio tra i meandri sonori oscuri di forte richiamo stilistico legato a nomi quali "Morbid Angel" (USA), "Sepultura" (Brasile) il quale si inerpica tra racconti viziosi di prostitute dipendenti dal crack e performance carnali condite da escrementi di ogni genere. Le parole inducono al vomito completo ma la struttura della canzone da non poche soddisfazioni presentandoci verso la fine anche un assolo di chitarra a ricordare che la passione per gli orifizi non supera ancora quella per la musica. "Wanted: "Wife For Rent" racconta la storia di chi prova estremo piacere viscerale e carnale nel conquistare sessualmente la moglie altrui nelle migliori posizioni conosciute nonché pagando il marito cornuto in questione per il tale servizio; ennesima conferma che i "Meatfuckers" siano dei burloni svitati ma anche grandi propositori di tutto ciò che coinvolge in maniera sporca e putrida gli strumenti musicali sempre e comunque suonati con grande estro e dignità dai nostri pazzi messicani. Questa traccia, che ritengo dinamica e divertente, la colloco un gradino in alto rispetto alla maggior parte delle altre, nonostante come al solito non si capisca nulla del testo cantato dal famigerato Rex Lucifer. Atmosfere Thrash/Death Metal al massimo della loro espressione sono le caratteristiche dell'ultimo capitolo di "Ganbang From Hell": "Pornorama" è una cavalcata coraggiosa la cui stesura denota ottima cognizione del settore musicale in questione. A circa metà percorso una solitaria chitarra dice la sua con vigore e potenza richiamando a se poco dopo tutta la furia del basso e della batteria per giungere ad un conclusivo urlo agghiacciante, quest'ultimo a sorprendere un susseguirsi di note indiavolate e ritmiche serrate che sembrano non aver mai fine. Anche per questa composizione la lirica è colorata di porno e depravazione, tra droga, alcool e frenetica attività sessuale presente sempre e comunque. Questa band del centro America dimostra di conoscere malizie della composizione musicale nonché abilità nell'esecuzione (hanno aperto concerti a gruppi d'oltreoceano di un certo rilievo quali Cannibal Corpse/USA e Agent Steel/USA) pur lasciandomi leggermente allibito per quanto riguarda i contenuti testuali improntanti esclusivamente sul "sesso e derivati", a cavallo tra estrema ironia e, sono convinto, una seria e preoccupante visione contorta ed ossessiva della pornografia; un disco curioso ma sicuramente non classificabile come "heavy metal masterpiece".

Tracklist:
01. Intro-Dead By Cumshots! (04:36)
02. Child Sodomy (04:44)
03. Hooker's Parade (04:46)
04. Teens For Cash (03:58)
05. Satanic Bitch (03:47)
06. Euroslut (05:56)
07. Wanted: Wife For Rent (03:46)
08. Pornorama (05:03)

Nessun commento:

Posta un commento