mercoledì 21 marzo 2012
martedì 13 marzo 2012
ILLOGICIST - The Unconsciousness Of Living (Alone Music)
Illogicist
The Unconsciousness Of Living
Tracklist
- 1. Ghost Of Unconsciousness
- 2. Hypnotized
- 3. Perceptions From The Deceiving Memory
- 4. The Mind Reaper
- 5. A Past Defeated Suffering
- 6. The Same Old Collision
- 7. Misery Of A Profaned Soul
- 8. A Never Ending Fall
Genere
MetalEtichetta
Willowtipe Rec./Candlelight Rec.Sito Ufficiale
http://www.illogicist.comAltri link
http://www.myspace.com/illogicistVoto
7,5 su 10
Tecnica maniacale, tagliente come una lama affilata, un groove ipnotico e ricco di sfumature, perpetuo ed incisivo.
Illogicist - The Unconsciousness OF Living.
Previa lasciarsi andare...completamente. Nell'incipit ho riassunto ciò che a primo impatto vien fuori dall'ascolto di The Unconsciousness OF Living, un lavoro che non presenta sbavature, che riesce ad arpionare l'ascoltarore già dai primi momenti, lo trattiene fino alla fine. Mi riferivo, appunto, alla straordinaria tecnica, mostruosa, espressa in questo lavoro da una delle band Technical Death più promettenti del panorama dell'Underground Italico. E' una di quelle poche band che riesce a fondere, e lo fa, ovviamente, in maniera splendida, l'arte alle emozioni più profonde. Son riusciti a connettere, ad impostare, un album su solide basi tecniche strumentali e su concetti profondi, impregnati di quelle sensazioni che sono riconducibili alla vita che vien vissuta giorno per giorno. Il riffing d'ascia, chiaro e deciso, acuto e stimolante, incantatore, che assume angolazioni differenti in ogni frangente, segno della pura follia compositiva del combo, viene seguito pari passo da un groove corposo, rude, a cui si affianca un tappeto di basso che sembra volerci seguire, furtivo, ad ogni costo. La voce, acuta e dilaniante, squarcia quel velo inserito tra la tecnica e le emozioni, tra il mondo concreto dell'essere e il volto onirico del sentire, fondendoli in un tutt'uno che sa di perfezione. E' una sensazione che viene colta a pelle, e che pian, piano s'avventa sui sensi.
Complimenti.
ILLOGICIST - The Unconsciousness Of Living (Metal Injection Review 9\10)
Axiomatic in all technical variants of heavy metal – whether it be prog, thrash, death or otherwise – is that it is as much about the quality of the riff as your ability to warp time signatures into hairpin turns. The latter emphasis was elevated to a peak of outright burlesque on Spiral Architect's lone album, 2000's singular masterpiece A Skeptic's Universe. Chops as outsider art-in-itself was so comprehensively explored on that album that even the members of Spiral Architect themselves have spent over a decade at the drawing board figuring out how to follow it up.
Compared to Decapitated – whom many would posit the best in the world right now at this technical death metal thing – Illogicist is just that much more devoted to the riff itself. Comparisons do not otherwise arise naturally because, in spite of ties to death metal due to cookie monster vocals and the occasional blast beat, Illogicist primarily hark back to the early 90's template of Cynic and Death, a thrash-paced, fluid assembly of jagged yet catchy riffs that seemed diced up and reassembled William Burroughs style but never really bash you over the head with sheer velocity.
The opening chords of "The Same Old Collision" deftly illustrate this, a chunky riff trilling away into escalating triplets before reconsidering, returning to a moderate pace, and then starting over again. By the time the vocals kick in, that opening riff pattern has long been cast aside but the trade off between melodic single note leads and brutal power chords stitched together out of fractured time signatures is a recurrent theme throughout the song, and really the album as a whole.
Probably the smartest move Illogicist made in crafting The Unconsciousness of Living was in not trying to outdo 2007's breakthrough, The Insight Eye. The production has opened up and is far crisper here, but otherwise the band continue playing to their strengths instead of attempting to go completely over-the-top (if you put any stock in interviews, most metal musicians seem to insist that each of their albums is their most brutal to date; motherfuckers need to quit).
Free of the song intros and keyboard interludes that mar and bloat most prog-related metal albums, The Unconsciousness of Living is a brisk 45 minutes that gives one all the dizzying technicality they can handle without ever overstaying its welcome. Illogicist are not quite earth shattering enough in their originality to earn the type of effusive hyperbole the likes of Opeth and Meshuggah enjoy, but make no mistake: in the context of semi-traditionalist technical thrash they're easily among the best at what they do, and until now have not gotten nearly the credit they deserve. It's high time to change that.
9 out of 10
CHAOS PLAGUE - S\T (True Metal Review 71\100)
|
DEADLY KISS - Alone In The Void (Suoni Distorti Magazine Review)
Il monicker Deadly Kiss evoca fin dal titolo un celebre brano dei Kyuss, band storica nell'ambito dello stoner: L'accostamento, neanche a dirlo, appare molto poco casuale. Non mi azzardo a proporvi una definizione che possa dirsi univoca per questo genere musicale, poichè si tratta di un filone piuttosto complesso da delinare che, peraltro, sembra tributare più il rockclassico (soprattutto psichedelico) che il metal di per sè. In basso ho scritto "stoner/alternative": un'etichetta intercambiabile con "doom/sludge", "acid southern"...
insomma, ci sono più influenze in una sola band, e non sono neanche tra le più comuni. Certo è che nell'anima dei Deadly Kiss (Babol, Cricket, Mark e Chando) paiono coesistere due identità: la prima basa l'approccio musicale sul doom più pesante che possa esistere, la seconda finisce per contaminare nel modo più malato possibile il risultato finale.
insomma, ci sono più influenze in una sola band, e non sono neanche tra le più comuni. Certo è che nell'anima dei Deadly Kiss (Babol, Cricket, Mark e Chando) paiono coesistere due identità: la prima basa l'approccio musicale sul doom più pesante che possa esistere, la seconda finisce per contaminare nel modo più malato possibile il risultato finale.
I Deadly Kiss provengono dalla provincia di Ferrara (precisamente da Comacchio), ed ereditano gran parte delle proprie influenze da quanto definito - se vogliamo dire così - dallaband di John Garcia. Questo, prima che essere un onore, appare un po' come un freno all'inventiva della loro musica: se è vero che dall'ascolto di questo breve EP (5 brani disponibili su SoundCloud) non mancano le premesse per produrre finalmente musica che sappia valicare etichette e generi con indipendenza ed incisività, rimane costante un legame piuttosto indissolubile (e lo noto dal primo ascolto) con i Down di Phil Anselmo. Forse l'assonanza sarà stata ripetuta in numerose altre occasioni, ma è realmente il primo esempio che mi sobbalza in mente, ed è un dettaglio importante a mio parere. Babol, come del resto altri hanno scritto prima di me, dimostra di avere capacità canore piuttosto fuori dal comune, sebbene si leghi troppo allo stile del cantante dei Pantera (R.I.P.); di fatto aleggia su tutto il disco un sostanziale "cappio invisibile", che finisce per incatenare virtualmente la band a schematismi musicali a volte troppo prevedibili.
Nonostante questo trovo impossibile non farsi conquistare da brani come "Sister's screaming" (un riffone ossessivo che sa di blues e southern rock, capace di catturare immediatamente), dalla "ultra-panteriana" "Mysatan" (un grandissimo pezzo) e dall'ulteriore mattone (in senso positivo!) "Brainwash". Del resto i Deadly Kiss sono così, prendere o lasciare: un sound che si modella dalle sperimentazioni del succitato side-project e che si espande in direzioni così disparate che è impossibile citarle tutte. Direi - per fare un elenco sommario - il veleno della primissima psichedelia, il "rumore" dei primi Black Sabbath e quel saporaccio grunge che personalmente non apprezzo e che, cosa ben più preoccupante, finisce per diluire eccessivamente l'impatto globale. Credo in ogni caso che non manchino i presupposti per darci dentro con la buona musica old school, che - nell'era dell'elettronica anche nel brutal metal - abbiamo forse smarrito un po' tutti. Mi auguro, allora, che band come i Deadly Kiss, di cui non posso esimermi dal segnalare la buona performance di tutti i musicisti (e del chitarrista in particolare), possano crescere in modo tale da imporre una tendenza propria, originale - acida, cattiva o velenosa che dir si voglia - piuttosto che subirne una qualsiasi inconsciamente.
So bene che non è semplice, ma non doveva esserlo nemmeno quando i Voivod, i Death o gli stessi Down decisero che il loro genere doveva essere "qualcosa in più". E grazie al loro contributo, magari criticato sul momento e capito molti anni dopo, nuove direzioni si poterono delineare. Ovviamente stiamo parlando di una band agli esordi, per cui non prendete troppo alla lettera gli esempi che ho scomodato: mi auguro, più semplicemente, che i Deadly possano allargare la propria dimensione musicale con coerenza, continuità e - direi soprattutto - osando un po' di più già dalla prossima occasione.
A cura di Salvatore Headwolf
Band: Deadly Kiss
Titolo: Alone in the Void
Anno: 2011
Etichetta: Autoprodotto
Genere: Stoner/Alternative
Nazione: Italia
Tracklist:
1. I Want Your Brain
2. My Satan
3. Brainwash
4. The Grandfather Is Dead
2. My Satan
3. Brainwash
4. The Grandfather Is Dead
5. Sister’s Screaming
Lineup:
Babol (Voce, chitarra)
Cricket (Chitarra)
Mark (Basso)
Chando (Batteria)
Cricket (Chitarra)
Mark (Basso)
Chando (Batteria)
FAUST - From Glory To Infinity (MetalCrypt 76\100)
The brainchild of Aleister, former touring guitarist for Ancient, Faust released an EP wayyy back in 2001 that got some good press, and this is their debut album, released after 17 years in existence, From Glory To Infinity. I have never heard their EP, so I wasn't quite sure what to expect, as I know this band is considered rather technical, and does in fact feature bass legend Steve DiGiorgio as a session member.
The first thing that struck me about this was the degree of melody to be found. I was expecting something very busy and technical, which it is, but this is not as brutal as I expected, and has a lot of hooks. In places it is a little too melodic, and seems at odds with the guttural vocals and blasting drum work, as on "Golden Wine Countess". But overall the riffs are solid, and while the guitar sound is a bit restrained, that's obviously so the bass can be heard, as if you have Steve freaking DiGiorgio, you don't want to waste him. The leads are pretty damned good, though they are mixed a bit louder than I would like. Overall this is an entertaining disc of techy Death Metal, obviously influenced by the jazzy stylings of Cynic and Atheist, but not as wanky and busy as that would imply. High-speed drumming keeps the energy level up, and despite that this features many elements I am suspicious of, I enjoy this album. Worthy.
ILLOGICIST - The Unconsciousness Of Living (Metallized 88\100)
Illogicist - The Unconsciosness Of Living
| |||||
|
lunedì 12 marzo 2012
DEADLY KISS - Alone In The Void (Alone Music Review)
Deadly Kiss
Alone in the Void
Tracklist
- 1. I Want Your Brain
- 2. My Satan
- 3. Brainwash
- 4. The Grandfather Is Dead
- 5. Sister's Screaming
Genere
MetalEtichetta
AutoprodottoVoto
6,5 su 10
Alone in the void è il titolo dell’EP di esordio dei ferraresi Deadly Kiss, cinque tracce per dare un assaggio del loro stile e proporsi al loro pubblico. Le tracce sono piuttosto discontinue ed diverse nel loro genere richiamando il thrash in alcuni punti e diventando più doom in altri.
Molto belli My Satan, in tipico stile Pantera, e Brainwash fino alla accattivante Sister’s screaming, trascinante e orecchiabile. La preparazione tecnica della band e le idee sono decisamente buone, manca forse un po’ di esperienza che con il tempo potrebbe far emergere il potenziale di questi ragazzi. Le influenze di gruppi come Pantera e Down sono piuttosto forti e con un po’ più di esperienza questi ragazzi potrebbero anche tentare di distaccarsi trovando il loro sound e la loro identità.
Ma diamo tempo al tempo, i Deadly Kiss sono solo all’esordio e hanno tutte le capacità per poter fare bene.
Iscriviti a:
Post (Atom)